Internet fatta a pezzi | L’intelligenza inesistente
1 Marzo 2024
ORE 18
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Venerdì 1° marzo alle ore 18, Vittorio Bertola e Stefano Borroni Barale si confrontano a partire dai rispettivi lavori sull’internet e sull’intelligenza artificiale. Prenotazione a http://booktandem.vado.li/
Internet fatta a pezzi. Sovranità digitale, nazionalismi e big tech (Bollati Boringhieri) di Vittorio Bertola e Stefano Quintarelli
Proprio come il mondo è delimitato da confini e frontiere, lo stesso vale per Internet. L’utente il più delle volte neppure lo sa, ma Internet non è «tutto il mondo», è un ambiente frammentato, in feroce competizione economica, spesso in guerra. La promessa di contenuti universali della rete è svanita da tempo. Eppure l’avventura era partita in maniera diversa. Inizialmente nata come infrastruttura intrinsecamente priva di barriere, negli anni novanta la rete aveva ospitato una prima comunità di internauti che pensavano a un sogno di fratellanza universale, indipendente da qualsiasi potere economico o politico. Quando però le istituzioni hanno iniziato a comprendere il potenziale commerciale e strategico di Internet le cose sono cambiate. Con sistemi differenti a seconda della zona geografica e del sistema sociale, la rete è andata via via frammentandosi, sono sorti enormi monopoli tecnologici in grado di orientarla, con guadagni colossali, e si sono formate barriere geografiche più o meno evidenti sotto diretto controllo dell’autorità politica. Quello che viviamo oggi è un rapporto irrisolto tra un’infrastruttura globale e una struttura politica del mondo basata sugli Stati nazionali, con tutte le tensioni che ne derivano. Ma la partita è in corso e il governo di Internet è uno dei punti nodali del futuro assetto del mondo e ci riguarda tutti. Bertola e Quintarelli ne narrano la storia e indicano possibili futuri, alla ricerca di una via che possa tenere insieme le libertà personali e le esigenze di una società pacifica, democratica e sicura.
Vittorio Bertola, ingegnere, esperto di policy e attivista per i diritti digitali, è attualmente Head of Policy & Innovation presso Open-Xchange, leader mondiale nelle piattaforme di software libero per la posta elettronica e il DNS.
Per cinque anni consigliere comunale di Torino, è stato membro del Board e presidente del comitato At Large di icann, membro del Working Group on Internet Governance delle Nazioni Unite, del comitato di indirizzo del dominio .it e dei comitati
consultivi sulla Internet governance di diversi governi italiani.
L’intelligenza inesistente. Una via ironica e conviviale all’intelligenza artificiale (Altreconomia) di Stefano Borroni Barale
Intelligenza artificiale (Ai) è un termine che raggruppa tecnologie molto diverse tra loro, con una lunga storia. I tifosi dell’Ai sostengono che questa tecnologia abbia il potenziale di risolvere alcuni dei problemi più urgenti del mondo, come il cambiamento climatico, la povertà e le malattie. I critici, invece, sostengono che questa tecnologia sia pericolosa e ingannevole.
Ma perché tutti parlano di AI? Perché è un’eccezionale operazione di marketing: una delle meglio organizzate degli ultimi anni. Su questa le imprese della Silicon Valley si stanno giocando il tutto per tutto, per invertire il trend negativo fatto di tagli al personale e cambi drastici dei loro programmi di sviluppo. Per comprendere quali siano le aspettative di queste aziende – e quali dovrebbero essere le nostre – in questo libro si ricostruiscono le tappe, le intuizioni e i paradossi che hanno attraversato la comunità scientifica, provando a tracciare una linea che collega Alan Turing, primo sostenitore dell’Ai forte, con i creatori di ChatGPT, il software in grado di sostenere un dialogo credibile con un essere umano.
Che cosa verrà da qui in avanti non lo sappiamo, e per scoprirlo non ci aiuterà una tecnologia che basa le sue previsioni sull’ipotesi che il futuro sarà una replica di quanto accaduto nel passato.
Comprendere questo fenomeno, però, può aiutarci a costruire tecnologie alternative, che promuovano la convivialità e la partecipazione diffusa, a scuola come nella società.
Stefano Borroni Barale è laureato in fisica teorica all’Università di Torino. Inizialmente ricercatore nel progetto EU-DataGrid, per l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), si è poi dedicato alla formazione sindacale internazionale. Oggi insegna informatica in un Itis del torinese. Sostenitore del software libero da fine anni Novanta, è autore per Altreconomia di Come passare al software libero e vivere felici (2003), una delle prime guide italiane su Linux e altri programmi basati su software libero.
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