CIBO E POTERE con Serena Guidobaldi e Silvio Valpreda

Libreria Trebisonda, Via S. Anselmo 22, Torino

11 Novembre 2021

Ore 18:30

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Giovedì 11 novembre alle ore 18:30
CIBO E POTERE – un dialogo tra Serena Guidobaldi e Silvio Valpreda.

Ingresso senza prenotazione con green pass.
Il cibo può essere uno strumento di potere? Un’arma di distrazione di massa? Serena Guidobaldi e Silvio Valpreda dialogheranno a partire da queste due domande e dai loro romanzi “L’appetito” e “La minaccia del cambiamento”, raccontando in che modo hanno utilizzato nei loro romanzi il cibo come espediente narrativo, raccontandolo come strumento di potere e relazione sociale. Non si tratterà di una semplice presentazione di libri, ma di un incontro tra autori che dialogheranno insieme su un tema comune, con l’obiettivo di instaurare una riflessione collettiva, e quindi aperta a chi vorrà partecipare, un momento di confronto sul tema del cibo come potere.
Serena Guidobaldi è giornalista freelance con una formazione iniziata dalla storia del fumetto, poi migrata verso la storia del cibo. Sceneggiatrice di graphic novel, ha collaborato come autrice televisiva con Rai Gulp e Raisat Smash. Dal 2017 insegna comunicazione e storytelling all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. È autrice del romanzo L’appetito (Eris, 2020).
L’Appetito è una storia sul cibo, la sua abbondanza, la sua assenza. Il suo potere. Tra 1700 e 1800 a Parigi c’era un commercio molto particolare: quello degli avanzi alimentari. Questi, recuperati prima dalle cucine di Versailles, poi da ristoranti e cucine private dei nuovi ricchi, erano lo strumento grazie al quale lo Stato, con la connivenza della borghesia, controllava l’ordine pubblico sfruttando il mercato della fame. Nello stesso periodo, a Roma, la fame era appannaggio della Chiesa: si chiedeva in cambio del cibo l’iscrizione dell’anima ai registri delle parrocchie. Sono queste le coordinate storiche e geografiche entro cui – fra mercati maleodoranti, mense popolari parigine e viuzze di Roma – si muovono i protagonisti del romanzo: l’erede di una famiglia francese di venditori di avanzi e un miserabile parroco romano. L’autrice non si accontenta di raccontare la loro storia, la amplia e dialoga con il lettore attraverso una ricca rete di rimandi, fatti di note a margine e brevi stralci di un copione teatrale, a ricordarci le nostre responsabilità come spettatori di una lotta senza quartiere incentrata su potere e fame, e non ancora finita. Il libro è illustrato da Giuseppe Palumbo.
Silvio Valpreda è artista, scrittore e curatore, ha vissuto in Italia, Messico e Germania. Laureato in ingegneria, entra nel mondo della produzione industriale specializzandosi nel campo del design. Ha pubblicato Finzione infinita (2015, Eris edizioni), Tacere (2007, ed. Il molo), Circo Inferno (2012, ed. Gaffi) e Capitalocene (Add, 2020)
La minaccia del cambiamento. Crenn è un senza fissa dimora che per sbarcare il lunario dorme nelle case sfitte per conto delle agenzie immobiliari in cambio di un po’ di cibo, come fanno tanti nella sua situazione, per impedire che gli immobili vengano occupati abusivamente. Cerca sempre di non farsi coinvolgere dagli sgomberi degli occupanti abusivi o da chi come lui vive in strada ai margini della società. Ma la routine che gli dà tanta sicurezza, immobile dopo immobile, lavoro dopo lavoro, inizia lentamente a intaccare la sua emotività e le sue certezze. La sua è una realtà di perenne crisi per una guerra contro un nemico che nessuno riesce a vedere ma che sembra compiere attentati e minacciare la Terra, l’unico vero lavoro possibile è la carriera militare nelle multinazionali private della difesa o nell’industria bellica, entrambi ambiti a cui non ha avuto accesso, i divari sociali sono ormai incolmabili ma in fondo va bene a tutti così perché si può sempre sperare di avere un colpo di fortuna, anche tentando una lotteria ipercostosa che come premio ti mantiene a vita. Il libro è illustrato da Andrea Bruno.

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Malvina Cagna ha aperto la Trebisonda nel 2011.

Prima di fare la libraia si è occupata di ricerca, progettazione e organizzazione dello sviluppo locale.
Dal 2000 al 2003 ha diretto il festival San Salvario Mon Amour.

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