19 Dicembre 2021

Consigli per le letture e i regali di Natale

Condividi:

Libri, libri e libri, senza dimenticare bambini e bambine… con alcuni evergreen, che non passano mai di moda.

Clemens Meyer, Caverne, Keller. Traduzione di Roberta Gado e Riccardo Cravero
La storia è una macina e l’individuo è uno fra tanti granelli che vengono triturati. I miei personaggi sono spinti avanti dagli avvenimenti: sono semplicemente là, cercano bene o male di vivere la loro vita, ma non si sentono parte di una massa attiva, non si sentono capaci di intervenire e di cambiare le cose, si sentono estranei alla società e provano a tracciare una loro strada. (Clemens Meyer)
Individui schiacciati dalla Storia sono anche i protagonisti di Caverne: personaggi alla deriva, outsider, vivono in una società che li ha illusi, in cui non credono più.

Liz Moore, Un mondo invisibile, NN editore. Traduzione di Ada Arduini
David è un genio dell’informatica, e cresce sua figlia, Ada, a pane e codici da decrittare. Non le fa frequentare una scuola vera e propria; i suoi unici amici sono i colleghi di laboratorio di suo padre che la trattano come la bambina prodigio che è e le usano sempre un occhio di riguardo. Finché David si ammala, e Ada dovrà fare affidamento su Liston, amica e collega del padre, che la accoglie in famiglia. Una volta cresciuta, Ada cercherà di far luce sulla propria storia. Un libro da divorare, con uno stile che cattura e una storia unica e originale.

Mario Valentini, La minuscola, Exòrma
Ti accorgi che le barriere architettoniche, nella città in cui vivi, non sono solo infrastrutturali. Sono una forma del pensiero, una sommatoria di atti quotidiani perpetrati senza alcun tipo di sensibilità verso esigenze di vita diverse da quelle che vivono i più.
Il diario di un padre, tra bici, monti, amore, amicizia e poi lei: la minuscola dea. Delizioso: divertente e delicato.

Charles Baxter, Credenti, Mattioli 1885. Traduzione di Francesca Cosi e Alessandra Repossi
I personaggi di Baxter sembrano in equilibrio tra disperazione e fede: una giovane donna e il suo ragazzo, e forse una storia segreta di violenza; un vicino di casa che può essere un assassino di bambini o un patetico bugiardo; una ragazza che prova a superare la fine di una stoia d’amore cercando conforto in un dialogo immaginario con Ovidio. E poi il grande affresco della novella: un prete cattolico coinvolto in una relazione con una sinistra coppia benestante, che ha fatto vacillare il suo stato di grazia. Scritto in una prosa limpida e perfettamente modulata, Credenti conferma l’abilità di Baxter nel descrivere una quotidianità apparentemente ordinaria, la punta di un iceberg nelle vite comuni dei suoi personaggi, che nascondono un’enorme massa sommersa di passioni, follia, spensieratezza e dolore. (Cattedrale)

Alan Pauls, La metà fantasma, Sur. Traduzione di Maria Nicola
A Buenos Aires s’incontrano Savoy, un cinquantenne agiato e solitario, e Carla, una giovane che si sposta ovunque nel mondo ci sia bisogno di vegliare su una casa, le sue piante, i suoi animali domestici. Mentre la prima parte del libro è dedicata alle manie e alle ossessioni di Savoy, dall’incontro con Carla il protagonista si concentra su di lei e, alla sua partenza, vi si dedica totalmente, anche se il suo diventa un amore virtuale e (forse) non pienamente corrisposto. Un romanzo ironico e sornione come il suo protagonista, dal finale inaspettato.

Abraham B. Yehoshua, La figlia unica, Einaudi. Traduzione di Alessandra Shomroni
Un romanzo ambientato interamente in Italia, che l’autore definisce il suo libro di commiato. La piccola Rachele vive nel nordest italiano, è figlia unica e nelle feste di Natale viaggia tra le case dei nonni materni e della nonna materna, e la casa in montagna, con la madre e un padre che si è appena scoperto gravemente malato. Rachele è ebrea e, nel periodo natalizio, percepisce la propria estraneità in una società come quella italiana, pervasa dal cattolicesimo. Lieve, delicato, La figlia unica porta alla luce, a ogni pagina, questioni fondamentali come l’identità e il rapporto tra generazioni.

Claudio Morandini, Neve, cane, piede, Bompiani
Il romanzo è ambientato in un vallone isolato delle Alpi. Vi si aggira un vecchio scontroso e smemorato, Adelmo Farandola, che la solitudine ha reso allucinato: accanto a lui, un cane petulante e chiacchierone che gli fa da spalla comica, qualche altro animale, un giovane guardiacaccia che si preoccupa per lui, poco altro. La vita di Adelmo scorrerebbe scandita dai cambiamenti stagionali, tra estati passate a isolarsi nel bivacco sperduto e inverni di buio e deliri nella baita ricoperta da metri di neve, se un giorno di primavera, nel corso del disgelo, Adelmo non vedesse spuntare un piede umano dal fronte di una delle tante valanghe che si abbattono sulla vallata. La montagna di Morandini inquieta e quasi respinge; nasconde segreti. (la lettrice controcorrente)

Paolo Cognetti, La felicità del lupo, Einaudi
Un libro semplice, un racconto lungo sulla ricerca del proprio posto nel mondo, sulla montagna, sulle scelte di vita e su come esse influiscono sulle relazioni. Fausto, 40enne, scrittore fallito, si ricicla come cuoco in un rifugio sui monti. La sua vita cambierà.

Pietro Scaramuzzo, Tropicalia, minimum fax
Super esperto di musica e cultura brasiliane, Scaramuzzo mette a fuoco la stagione dorata del “tropicalismo” brasiliano degli anni Sessanta e Settanta, capeggiato da Caetano Veloso e Gilberto Gil, e la sua forza sovversiva e dirompente contro la dittatura.

Annie Ernaux, Una donna, L’Orma. Traduzione di Lorenzo Flabbi
Conosciamo Annie Ernaux soprattutto per Gli anni, una cavalcata dal secondo dopoguerra ai giorni nostri. Ma è nella dimensione autobiografica delle storie familiari che l’autrice dà il suo meglio. Sono narrazioni brevi e asciutte, così come semplice è la vita dei suoi protagonisti, contadini e operai in cerca di una condizione di vita migliore per sé e soprattutto per i propri figli che poi, grazie allo studio, da quella vita finiscono per allontanarsi. E anche Ernaux, crescendo, si allontana dal modello materno. Gli ultimi anni della donna sono segnati dalla demenza e nella figlia due sentimenti fortissimi si contrappongono: la necessità di accudire e quella di sentirsi ancora figlia, fino ad affermare che la madre non aveva il diritto di tornare bambina. Nella descrizione dei caratteri e dei rapporti, misurata, lucida, Annie Ernaux ci consegna uno scritto ad altissima emotività.

Katharina Von Arx, La viaggiatrice leggera, L’Orma. Traduzione di Sara Mamprin
Katharina parte con due soldi in tasca, un caschetto da esploratore in testa e in spalla un ukulele. Passa da Vienna all’Italia, dall’Egitto all’India, attraversando il Sud Est Asiatico, la Cina, il Giappone e gli Stati Uniti. Fa tappa nelle città, osserva con curiosità le persone, le commenta, flirta e ride e respinge corteggiatori, canta di fronte alla folla o alle telecamere, dipinge per racimolare qualche soldo per proseguire e partecipa alla caccia alla tigre. Tra una rappresentazione teatrale incomprensibile, un viaggio scomodo in una cuccetta per sole donne, frecciatine rivolte alla sua impresa e alla sua morale, Katharina difende con fermezza, scaltrezza e una certa elegante faccia tosta il proprio diritto a viaggiare libera, e leggera… (Giulia Annibale)

Giacomo Sartori, Baco, Exòrma
La voce narrante è un ragazzino di 10 anni, sordo, soggetto a scatti d’ira che lo rendono, suo malgrado, aggressivo e violento. Sta imparando a comunicare attraverso il linguaggio dei segni con una logopedista: Logo. Vive con il fratello tredicenne, genio dell’informatica, la madre ambientalista e apicultrice, il padre, eterno adolescente, e il nonno. E poi c’è Baco, un’ntelligenza artificiale, che piano piano si insinua nella vita della famiglia creando scompiglio. Molti i temi che Sartori riesce a trattare in maniera magistralmente disinvolta e divertente: ecologia, tecnologia, rapporti generazionali e familiari, e soprattutto comunicazione e linguaggio.

Marta Barone, La città sommersa, Bompiani
Città Sommersa accende i lampioni su una città spettrale di porte sfondate e sagome di corpi tracciate sull’asfalto, “Turin-la-Terreur”, come scrive Marta Barone citando un titolo di France Soir. Ogni strada di Torino parla del padre. L.B. faceva parte di Servire il popolo, L.B. curava i feriti degli attentati di Prima Linea. Da un’estremità della linea del tempo, il Novecento di L.B., giovane integerrimo, impegnato in numerose cause, credente nell’ideologia; dall’altra estremità, questi anni, gli anni di Marta, scrittrice, credente in nulla, angustiata dalla propria assenza d’interesse verso il materiale letterario che la vita le offre. Un romanzo luminoso. (Sofia Silva)

Ian Williams, Riproduzione, Keller. Traduzione di Elvira Grassi
«Non tutti sono fatti per riprodursi» è scritto nei risvolti della copertina e nel romanzo, a testimoniare che quella di Felicia, la protagonista femminile, è l’eccezione che conferma la regola. Ma in Riproduzione Williams inserisce il tesoro più grande, ovvero la costruzione di un romanzo davvero corale, pieno di punti di vista che si moltiplicano man mano che si prosegue nella lettura.

Manuel Moyano, Teatro di cenere, Del Vecchio. Traduzione di Antonio Candeloro
Cento microracconti da un autore spagnolo tutto da scoprire. Moyano è un autentico fenomeno della brevità: nelle sue pagine convivono gli animali di Wilcock e i labirinti di Borges, ma senza ostentazione, solo l’eco. E poi c’è l’ironia, che salta dal gotico al noir, dal favolistico alle segreterie telefoniche, creando una bulimia di trame e personaggi. (Marco Ciriello)

Mariana Leky, Quel che si vede da qui, Keller. Traduzione di Scilla Forti
Il ritratto originalissimo di un paese e della sua bizzarra comunità. Poetico, divertente, toccante, mai sdolcinato o superficiale, questo romanzo è una fiaba dei nostri tempi e affronta i grandi temi dell’esistenza, l’amicizia, la perdita, l’amore inconfessato e quello che di fronte alle mareggiate della vita si muove per sentieri tortuosi.

Miguel Bonnefoy, Eredità, 66thand2nd. Traduzione di Francesca Bononi
Prosa lussureggiante, atmosfere esotiche: Bonnefoy si rifà ad autori più noti, i suoi romanzi echeggiano Garcia Marquez, Amado e altri campioni della letteratura latinoamenicana, realismo magico compreso. L’autore ripercorre un secolo di storia di sradicamento di una famiglia, la sua, tra la Francia e il Cile. La saga familiare dei Lonsonier parte nel 1873 quando la filossera distrugge l’agricoltura francese e un antenato dello scrittore parte con un ceppo di vite rimasto sano e si conclude nel 1973 con la dittatura di Pinochet in Cile. In mezzo c’è la grande casa di calle Santo Domingo a Santiago del Cile che ha ospitato più generazioni dei Lonsonier, da Lazare che nel 1914 decide di andare a combattere in Europa durate la prima guerra mondiale a Margot appassionata di volo, al rivoluzionario Ilario Da, torturato sotto Pinochet.

Adrian Bravi, L’idioma di Casilda Moreira, Exòrma
Adrian Bravi è argentino, vive nelle Marche e scrive in italiano, ma non ha scordato le atmosfere surreali e gli spazi immensi del suo paese. La storia nasce in Italia e sbarca in Argentina, inseguita in Patagonia dallo studente di etnolinguistica Annibale, alla ricerca della lingua perduta di Casilda e Bartolo. Il giovane troverà un piccolissimo villaggio, una ragazza intrepida, un perfido gaucho e poi loro, i due anziani indigeni, un tempo innamorati e ora silenti depositari di un idioma dimenticato.

Wim Wenders, Polaroid Stories, Jaca Book
Per la prima volta Wenders apre la cassa del tesoro delle Polaroid scattate tra gli anni ’70 e ’80 che intessono le 36 “storie istantanee” di questo libro. Ecco i ritratti di amici, attori ed eroi personali; souvenir di luoghi ed eventi tratti dalla vita di un giovane regista on the road ; impressioni dei primi viaggi negli USA; icone del cinema catturate dagli schermi della TV americana, i cinema di una Germania di provincia negli anni ’70, paesaggi, nuvole e cieli, e molto altro ancora. L’avventura delle riprese, in viaggio per il mondo, si trasforma in un taccuino di vita, curiosità e riflessione. Le istantanee di Wenders si intrecciano con le sue storie, la ricerca di una voce propria, le considerazioni sul fotografare, i ricordi. Un viaggio autobiografico a partire dai primi film che gli diedero fama mondiale, Prima del calcio di rigore, Alice nelle città, Falso movimento, Nel corso del tempo, L’amico americano fino a Paris,Texas, Palma d’Oro nel 1984. Polaroid Stories è un road movie fotografico sui film e sulla vita di Wenders. Poetico, ironico e profetico.

Stefano Radaelli, Beati gli inquieti, Neo.
“Casa delle farfalle” è il nome della struttura psichiatrica a cui Antonio, ricercatore universitario, si rivolge. Per raccontare la follia devi osservarla da vicino, conoscerla, abitarla. Prende accordi con la direttrice, si finge un paziente. Scopre le storie delle persone che vi abitano, le loro ossessioni, le paure, i loro desideri. I matti dicono sempre la verità, sono uomini liberi.
Conoscerà Marta, Cecilia, Angelo, Carlo e Simone; ma sarà costretto a conoscere anche se stesso, più a fondo di quanto abbia mai fatto prima. Redaelli sceglie con cura le parole, la sua scrittura sa di immediatezza e poesia. Indaga senza filtri la natura umana portando alla luce i suoi lati più insoliti eppure più delicati, e rivela ‒ anche se solo per un attimo ‒ la verità tutta intera.

Carmine Valentino Mosesso, La terza geografia, Neo.
Versi dallo sguardo ampissimo, che diventano un inno alla restanza, al ritorno, ai paesi dimenticati, a una nuova ecologia dell’essere.
Quelle di Mosesso sono parole militanti, invitano a ripensare noi stessi e la nostra storia, a immaginare un nuovo baricentro, evitando critiche e moralismi: semplicemente sono, come possono essere le mani di un pastore, una zolla spaccata, il ragliare di un mulo, il forno di un paese l’ultima neve sulla cima.

Reggiani & Mosquito, Tristezza, Neo.
Un fumetto in equilibrio tra analisi sociologica e avventura post apocalittica. Argentina. Oggi. Così come in ogni luogo.
In seguito a una spaventosa pandemia chiamata “tristezza” che ha decimato la popolazione mondiale, un gruppo di reduci deve imparare a sopravvivere al crollo della civiltà. Senza più uno Stato, un sistema scolastico o internet, ogni scelta diventa una sfida e ogni piccolo successo la conquista che allontana per un po’ l’ombra della morte. Riparando un vecchio motore, ingegnandosi per allevare le galline, facendo nascere un bambino o provando a rifondare la civiltà, i protagonisti di Tristezza impareranno a non dare per scontato ciò che prima era ovvio: l’acqua, il cibo, la democrazia, il sostegno dei propri compagni. E capiranno che non c’è bisogno di orde di zombie per aver paura quando, nel fondo della notte, il nemico più pericoloso dell’uomo si rivelerà essere l’uomo stesso.

Simon Hanselmann, Crisis Zone, Coconino Press
“Tutti chiusi in casa. Cosa diavolo succede?”.
Mentre il Covid dilaga, la strega Megg, il gatto Mogg e Gufo, come il resto del mondo, si ritrovano d’un tratto in isolamento forzato. La loro casa, rifugio di un gruppo di personaggi strambi e disperati, si trasforma così in un ricettacolo di paranoia, stati alterati, consumo massiccio di droghe, videogames e serie tv, sesso estremo e inattese iniziative di creatività imprenditoriale… Mai Hanselmann aveva spinto con tanta foga sul pedale dell’eccesso e della satira. Il 2020 non poteva trovare un cronista più adeguato.

Per bambine, bambini, ragazze e ragazzi
Il libro dei tempi di Guillaume Duprat e Olivier Charbonnel, L’Ippocampo: un libro animato sul concetto di tempo e di come l’essere umano l’ha immaginato e concepito nei millenni.
Quattordici lupi. Storia vera di un ritorno di Katherine Barr, Editoriale Scienza. La storia vera del ritorno del lupo nel parco di Yellowstone, nel 1985, e la storia di una rinascita, quella di un ecosistema.
La straordinaria estate della famiglia Bukowski di Will Gmehling, La nuova frontiera Junior. Le avventure estive di Alf, Katinka e Robbie, che dopo aver salvato un bambino vincono un abbonamento in piscina. Amicizia, complicità e tante avventure.

LA LIBRAIA

Malvina Cagna ha aperto la Trebisonda nel 2011.

Prima di fare la libraia si è occupata di ricerca, progettazione e organizzazione dello sviluppo locale.
Dal 2000 al 2003 ha diretto il festival San Salvario Mon Amour.

PER INFO: