7 Agosto 2016

Angeli minori di Antoine Volodine

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In un futuro apocalittico, la civiltà a uno stadio terminale, pochi individui si aggirano come simulacri. Le pluricentenarie ospiti di una strana casa di riposo decidono di dar vita a un erede che salvi l’umanità dal ritorno del catastrofico capitalismo. Lo formano con stracci e incantesimi, e Will Scheidmann finalmente esiste. Ma non riesce nel compito che gli è stato affidato. Tradisce le vegliarde, si fa sedurre dai messaggeri di un’economia mafiosa e clientelare. Viene quindi catturato, legato e, in attesa di giustizia capitale, proferisce ogni giorno un cunto fatto della materia dei sogni, una storia per ogni strano sopravvissuto nel mondo cambiato per sempre, che è simile a un ricordo e insieme qualcosa di nuovo, di mai sentito, mai narrato.
Di questi 49 narrat, che si intrecciano e si sfilacciano come tele al vento, è fatto Angeli minori.
Antoine Volodine (o Lutz Bassmann, Manuela Draeger, Elli Kronauer), francese di origine slava, traduttore di Limonov e Strougatski, vincitore nel 2014 del Prix Médicis, è stato definito a lungo scrittore di fantascienza.
Egli si considera invece post-esotico: in un mondo dove tutto è già stato scoperto, i territori inesplorati sono solo letterari. Chiamo narrat dei testi post-esotici al cento per cento […]. In ognuno di essi, come su di una fotografia leggermente alterata, si potrà percepire la traccia lasciata da un angelo*. Immagini erranti, minuscoli territori d’esilio sui quali continuano ad esistere alla meno peggio quelli di cui mi ricordo e quelli che amo*, brevi brani musicali, la cui musica è la principale ragion d’essere, ma anche nei quali quelli che amo possono riposarsi un istante, prima di riprendere la loro avanzata verso il nulla*: struggenti, sottilmente alieni, echeggiano nel lettore.
* Da Nazione Indiana, 11 novembre 2006, traduzione di Andrea Inglese.

Antoine Volodine, Angeli minori, L’orma editore. Traduzione di A. Crovetto.

LA LIBRAIA

Malvina Cagna ha aperto la Trebisonda nel 2011.

Prima di fare la libraia si è occupata di ricerca, progettazione e organizzazione dello sviluppo locale.
Dal 2000 al 2003 ha diretto il festival San Salvario Mon Amour.

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