29 Novembre 2012

Sofia si veste sempre di nero di Paolo Cognetti

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Ci sono libri che si possono immaginare come case, o come palazzi. Capita con l’ultimo libro di Paolo Cognetti, un romanzo di racconti che si presentano, come dice l’autore stesso, il più possibile diversi tra loro: molto lunghi e molto brevi; scritti in prima, seconda e terza persona; al passato, al presente e se possibile anche al futuro. In uno la storia sarebbe durata vent’anni, in un altro un giorno solo; non sempre Sofia avrebbe occupato il centro della scena, ma anche nascosta dietro le quinte sarebbe stata la causa o l’effetto delle azioni altrui. Scoperchiata la casa, la osserviamo dall’alto: Sofia appena nata, Milano, il padre ingegnere all’Alfa Romeo, la zia intellettuale a Parigi, le amiche, gli uomini, New York. La madre scontenta, depressa, assente, ignota anche a se stessa. Sofia nero punk, i capelli rasati, l’inappetenza, l’aggressività, il teatro. Sofia e i pirati, spavalda e fragile. In questa sua corsa di stanza in stanza non riusciamo ad afferrarla, ci restano in mano poche tracce: il fumo, lo sguardo strano, un sorriso sbilenco che si dilegua come quello dello Stregatto.

Paolo Cognetti si è laureato in matematica, è cuoco, e prima di diventare scrittore è stato documentarista. Ha scritto due raccolte di racconti (Manuale per ragazze di successo e Una cosa piccola che sta per esplodere, minimum fax) e una guida sentimentale e letteraria alla città di New York (New York è una finestra senza tende, Laterza).

Paolo Cognetti, Sofia si veste sempre di nero, minimum fax 2012, 203 pagine, € 14

LA LIBRAIA

Malvina Cagna ha aperto la Trebisonda nel 2011.

Prima di fare la libraia si è occupata di ricerca, progettazione e organizzazione dello sviluppo locale.
Dal 2000 al 2003 ha diretto il festival San Salvario Mon Amour.

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